Il primo giorno di scuola

 

 

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Racconti d'autunno 

 

 

"Ciao babbino, vado a scuola!"

"Ma non sei troppo piccolo, Andrea, per andare a scuola?"

" No, no, io sono grande ora, devo andare a scuola come tutti!"

"Buona giornata, allora, divertiti, ci vediamo più tardi"

Andrea, tutto contento, si avviò verso la scuola con la mamma che lo teneva per la manina. Lungo il tragitto pensava al momento in cui avrebbe incontrato le sue maestre e i suoi compagni. Il fratellino Stefano gli aveva parlato spesso della scuola e di come era bello, ogni mattina, incontrare tanti bambini e le persone, che si chiamano maestre e trascorrere insieme a loro gran parte della giornata, giocando e imparando tante cose belle.

Al suo ingresso nella Scuola dell'Infanzia, era tutto bello, C'erano tanti palloncini tutti colorati, cartelloni e giochi dappertutto. C'era forse una festa di compleanno?

"Buongiorno Andrea, benvenuto a scuola. Io sono la tua maestra e mi chiamo Stefania e l'altra maestra si chiama Lucia.

"Vieni!" la maestra lo prese per la manina, "Voglio presentarti ai tuoi amichetti"

"Ma lui io lo conosco, si chiama Daniele, abita dove abito io e lui è Christian, anche lui abita a casa mia. Voglio stare vicino a loro, va bene?"

"Certo" disse la maestra "per oggi puoi sederti vicino a loro ma sono sicura che tra qualche giorno, tutti i bambini di questa sezione saranno tuoi amici. Ora saluta la mamma e torna qui"

Andrea andò verso la mamma, l'abbracciò forte forte e le sussurrò:

"Vieni presto, mamma, anzi, prestissimo...."

"Certamente tesoro, tra un minuto verrò a prenderti, non temere. Tu intanto gioca e divertiti"

La mamma gli diede un bacio sulla guancia e gli stampò le sue labbra con il rossetto:

"Ecco, ti lascio questo, prima che scompaia sarò di ritorno"

Andrea accennò un sorriso e quasi spinse la mamma fuori dell'aula, l'accompagnò con lo sguargo fino a quando non la vide scomparire dal portone. Restò un po' immobile, così, fermo sui piedini, poi, si asciugò presto una lacrimuccia che scendeva e tornò dalla sua maestra che lo abbracciò e lo rassicurò. Anche la mamma, mentre andava via, asciugò una lacrima che scendeva veloce sulla sua guancia. Il suo cucciolo, per la prima volta, avrebbe trascorso la mattinata lontano da lei ma : " E' grande, ormai" pensò " E' giusto che stia con i suoi coetanei e inizi il percorso della vita scolastica"

 

Giovanna Corsi